
Da sempre moda e arte si accompagnano. Nel mio modo di intendere ogni progetto, io cerco un’emozione forte.
Non sono attratta da oggetti banali, scelte scontate e percorsi già visti. Penso sempre che la moda debba stupire, arricchire l’animo, nutrire la mente, porre domande, creare una bellezza non fine a se stessa che sia contagiosa e che abbia un ruolo strutturale nella società, come l’arte, ma con la piacevole sensazione di essere più semplice.
Vestire è il suo mezzo per entrare nel mondo di tutti.
Le collezioni di borse che ho disegnato negli anni hanno sempre puntato a questo desiderio, ma la nuova collezione Sfrido più di tutti è stata pensata senza compromessi per essere un’opera unica, non sto volando in alto non abbiate paura. Il bello del mio lavoro è proprio pensare che tutti possano indossare la bellezza senza che sia irraggiungibile.
Sfrido nasce dai nostri tempi, dal nostro 2020 così sconvolgente da cambiare per sempre in noi qualcosa di intimo e non chiaro. Un impulso creativo pieno di valori e intenzioni, coltivate nel mio lockdown, un modo per emergere con bellezza di fronte alle paure e alle bruttezze che il mondo può lasciare dando maggiore senso anche a ciò che ci sembra effimero, ed è sostanziale.
Sfrido nasce da percorsi già cominciati istintivamente e dal desiderio della creazione come atto puro e unico. È una collezione che parla di sostenibilità, perché l’80% della borsa è realizzata da recupero puro di materiale di scarto, ma il suo focus si sposta sull’identità dello scarto.


In questa linea metto ordine a ciò che è disordine per definizione, è un lavoro lungo e cervellotico, mai casuale, seppur la sua radice lo sia per scelta.
Ogni frammento di pelle scartata ha una sagoma con un carattere involontario e per questo ancora più bello, è frutto delle “strane” forme che negli anni abbiamo realizzato per tutte le nostre borse.
Lo sfrido in questo modo ha un’identità propria che provo ad esaltare con un lavoro di composizione. Sfrido non è più uno scarto di lavorazione ma il protagonista di una texture, da rifiuto diventa attore fondamentale della nuova lavorazione.

Linee, curve e angoli si ripetono mai uguali e l’insieme crea una tela tra pieni e vuoti di pelle e tessuto. Dopo la composizione che realizzo solo io personalmente, la fase di cucitura è come un ricamo, che passa
nelle mani dell’artigiano, ogni pezzo viene cucito per rimanere per sempre impresso nella tela e, in ultima fase, si costruisce la borsa.
Ogni tela che compongo è emozionante per me, vederle tutte insieme nella loro unicità è una sensazione difficile da spiegare, il risultato finale sono tutte borse uniche che percorreranno storie uniche.

Ho scelto forme lineari per incorniciare il lavoro creativo di ogni pezzo, ma non ho resistito alla consueta versatilità del taglio, questa volta racchiuso tutto nei manici che si trasformano creando un intreccio per indossarle in più modi.
Lo zaino Sfrido possiede le caratteristiche dei nostri zaini, cerniere interne e vestibilità avvolgente, la sua sagoma abbraccia perfettamente le spalle in modo armonioso con una nuova forma.
La sagoma casuale, scarto imperfetto del nostro mondo è stato il mio studio, la bellezza della sua estetica ritrovata nella composizione è stato il mio lavoro di questi mesi, esaltata da una forma lineare e una soluzione di versatilità sempre curiosa per non annoiarci mai.
Creare bellezza con ciò che ingombra il nostro mondo, donandogli identità senza che si perda tra cumuli di rifiuto è il mio scopo.
Una collezione di borse in serie unica, imperfetta per scelta orgogliosa, perché la bellezza è racchiusa in una serie armoniosa di imperfezioni che ci rendono unici e diversi.
#comingsoon | Sfrido